De Anima – Parte II – B (Psicologia e Para-Psicologia)

 

Wikipedia -220px-Amore_e_psiche_(1)L’Anima nella Psicologia e Parapsicologia

Negletta dall’Illuminismo, l’anima (psyche) torna ad essere studiata (a partire dalla seconda metà del XIX secolo) con approccio psicologico e scientifico a causa d’alcuni fatti che hanno portato alla nascita della parapsicologia.

Una Summa delle conoscenze acquisite da tale disciplina fu riportata in due Enciclopedie pubblicate in Francia negli anni ’70.

Nel 1973, sotto la direzione di Denis Huisman, nacque l’Enciclopedia: Autor del la Psychologie[1]. Negli stessi anni, sotto la direzione di Jean-Louis Victor, fu pubblicata l’Enciclopedia: L’Univers de la Parapsychologie et de l’Esotérisme[2].

Spiritismo e Metapsichica: dal XIX secolo alla prima metà del XX.

Conformemente all’Enciclopedia della Psicologia[3], lo Spiritismo[4] nacque nel 1847 a Hydesville, una cittadina dello Stato di New York. Qui, le sorelle Fox ebbero la loro prima esperienza mediatica dopo essersi trasferite in un’abitazione ove un uomo fu assassinato e sotterrato. Una volta trovato un sistema per comunicare con lo spirito, questi gli raccontò la sua storia rivelandogli: come fu ucciso; dove fu sotterrato; ed il nome dell’assassino. In seguito, condusse altre entità dalle sorelle che continuarono la loro attività medianica anche dopo essersi trasferite.

Da quel momento, lo spiritismo iniziò a diffondersi in diversi Paesi (USA; UK; Francia; Germania). Le tecniche mediatiche furono perfezionate. Fu rilevata una certa varietà nei valori etici degli spiriti. Alcuni si mostrarono buoni e benevoli; altri maligni[5]. Quest’ultimi furono quelli a carpire maggiormente l’attenzione popolare, diventando oggetto di cronache quali quelle sulle case infestate. Un esempio è dato dal celebre racconto sul presbiterio di Cideville nel 1851.

Da subito fu rilevato come prima del 1847 le manifestazioni spiritiche si presentassero come fenomeni rari, mentre, successivamente, iniziarono a dilagare come un’epidemia (Marchese di Mirville). Un’epidemia che produsse reazioni opposte in America ed in Europa.

In Europa prevalse un atteggiamento ostile. L’uso delle diagnosi psichiatriche fu la risposta ufficiale per liquidare questi fenomeni. Per esempio ricordiamo Cesare Lombroso che, informato del caso di Eusapia Palladino, lo liquidò con diagnosi psichiatrica[6].  Un caso interessante che dimostra pure, senza margine d’errore, come queste diagnosi fossero sbagliate.

Caso volle che, per l’insistenza del Prof. Chiaia, Lombroso partecipò a due sedute medianiche tenute dalla Palladino. Queste si rilevarono esperienze forti per lo psichiatra che, confuso, dichiarò il suo dispiacere per l’aver combattuto caparbiamente la possibilità dei fatti spiritici. Lombroso volle sottolineare il termine usato, fatti, per ribadire che in ogni caso non condivideva la teoria.

L’attività medianica d’Eusepia Palladino fu studiata e documentata in: Italia; Francia; Germania; Polonia; ed Inghilterra. In Inghilterra, si recò a Cambridge ove, alle sue sedute medianiche, parteciparono i più illustri scienziati del tempo e molti membri della Society for Psychical Research.

Uno dei primi autori europei a scrivere sullo spiritismo fu Kardec[7]. Egli pubblicò il Libro degli Spiriti; un libro che, Kardec, affermò essergli stato dettato dagli spiriti stessi[8]. Al successo iniziale, seguì una forte repressione. Esemplare fu quanto avvenne a Barcellona, ove bollati come opere diaboliche, i libri furono bruciati al rogo.

La posizione della Chiesa, come traspare dal fatto citato, fu dura: mise all’indice i libri di Kardec; e vietò ogni pratica spiritistica.

Nonostante ciò, la Chiesa assunse presto comportamenti ambigui ed ambivalenti sul thema (Wikipedia, voce “Spiritismo” del 30/4/2014; Connelly G., 2000; Kubris P. & Macy M. 1995; Ostrander S. & Schroeder L., 1977; Bander P., 1973).

Da una parte, condannava pubblicamente ed ufficialmente ogni fenomeno mediatico; dall’altra parte, privatamente, ne fu attratta. Eminenti ecclesiasti divennero profondi conoscitori e cultori dei fenomeni mediatici (Padre François Brune; Padre Pellegrino Ernetti; Padre Agostino Gemelli; Padre Ulderico Pasquale Magni; Mons. Prof. C. Pfleger; Padre Andreas Resch).

Pio XII e Paolo VI riconobbero l’autenticità di alcuni fenomeni e l’interesse della Chiesa per essi. Essi li videro come un’occasione per rafforzare la fede nell’Aldilà. Paolo VI, durante la nomina di Friedrich Jürgenson a Cavaliere dell’Ordine di S. Gregorio, affermò l’esistenza d’un atteggiamento favorevole verso la metafonia in Vaticano.

Un atteggiamento aperto, confermato recentemente da Padre Gino Concetti che, il 28 Novembre 1996, in un intervista a La Stampa, dichiarò: “Secondo il catechismo moderno, Dio consente ai nostri cari defunti, che vivono in una dimensione ultra-terrena, di inviare messaggi per guidarci in certi momenti difficili della nostra vita. La Chiesa ha deciso di non proibire più il dialogo con i morti, a condizione che questi contatti siano motivati da seri propositi religiosi e scientifici”.

Anche la Chiesa d’Inghilterra s’occupò dei fenomeni mediatici ammettendo, dopo accurate indagini, l’autenticità dei fenomeni.

In America, di contro, vi fu da subito un grande entusiasmo. Lo spiritismo fu acclamato dai giornali come rivoluzione religiosa e sociale. Nel 1852, alcuni medium americani chiesero al Senato d’istituire d’una commissione di scienziati per accertare l’autenticità dei phenomena mediatici.

La risposta andò oltre le loro attese. Il presidente del Senato, il Giudice Edmonds, dichiarò d’esse un medium; il Rev. Mahan (primo Presidente dell’Università di Cleveland) appoggiò l’ipotesi del fluido magnetico; Dr Hare (professore dell’Università della Pennsylvania) nel 1856 pubblico una serie di esperimenti che dimostravano come l’azione delle forze dello spirito potesse causare l’aumento di peso degli oggetti[9].

Un’ondata d’entusiasmo che arrivò a contagiare, di ribalzo, l’élite Europea.  Nel 1873, a Londra, fu fondata l’Associazione Spiritistica Nazionale Britannica. Nel 1884, il Rev. Moses fondò l’Alleanza Spiritualista di Londra.

Il naturalista Rassel Wallace, dopo aver tentato di convincere la Royal Society a studiare questi phenomena, convinse la Società Dialettica di Londra.

In Germania, l’arrivo dei medium americani ebbe un eco positivo. Nel 1853, Dr Kerner pubblicò uno studio sui “tavoli sonnambuli”; nel 1872, il medico Aksakov fondo la rivista Studi Psichici; nel 1877, il fisico Zollner condusse una serie di esperimenti col medium Slade; nel 1885, Edoardo von Hartmann pubblicò un libro nel quale fu ipotizzato come causa del sonnambulismo, lo spiritismo.

Negli stessi anni, il filosofo Karl du Prel divenne promotore dello “spiritismo scientifico”.

Nel 1923 fu fondata la Federazione Spiritistica Internazionale che ebbe, tra i suoi presidenti, Sir Arthur Conan Doyle.

Dato che lo spiritismo assunse “valenza religiosa”, gli scienziati, per evitare “controversie religiose”, vollero distaccarsi da esso fondando: la metapsichica; ed alcuni Istituti di Ricerca.

Il 20 Febbraio 1882 fu fondata a Londra, da eminenti studiosi ed accademici, la Society for Psychical Research[10]. In seguito, tra il 1884/1885, fu fondata la sua filiale Americana che, nel 1906, divenne indipendente col nome: American Society for Psychical Research.

Sempre in USA operarono: la Boston Society for Psychical Research tra il 1925 e 1941; ed il Princeton Engineering Anomalies research (PEAR) program (Università di Princeton) dagli anni ‘70 al 2007.

La Society for Psychical Research fu modello di riferimento per la fondazione delle altre Società Nazionali: la Studievereniging voor Psychical Research (Dutch Society for Psychical Research) fondata nel 1917; l’Istituto Metapsichico Internazionale fondato a Parigi nel 1918; l’Austrian Society for Psychical Research (rinominata Austrian Society for Parapsychology) fondata nel 1927; la Sällskapet för Parapsykologisk Forskning (Swedish Society for Parapsychological Research) fondata nel 1948; l’Australian Society for Psychical Research fondata nel 1979; l’Institute of Paranormal Psychology (IPP) fondato in Argentina nel 1994.

E’ degno di nota pure: l’Istituto di Friburgo in Germania; e la Parapsychology Foundation. Quest’ultima è una fondazione che “provides a worldwide forum supporting the scientific investigation of psychic phenomena”. Conformemente al website ufficiale, svolge molteplici attività. “The Foundation gives grants, publishes pamphlets, monographs, conference proceedings and the International Journal of Parapsychology, hosts the Perspectives Lecture Series, conducts the Outreach Program, maintains the Eileen J. Garrett Library with its collection of more than 12,000 volumes and 100 periodicals on parapsychology and related topics, and is proud of its quality paperback imprint, Helix Press”.

Anche l’Italia ebbe le sue società. Nel 1937 fu fondata la Società Italiana di Metapsichica, rinominata Società Italiana di Parapsicologia. Conformemente al webside ufficiale, fu fondata per iniziativa di: Ferdinando Cazzamalli[11]; Giovanni Schepis[12]; Emilio Servadio[13]; Luigi Sanguineti[14].

Il 23 Maggio 1941, la Società Italiana di Metapsichica ottenne il riconoscimento ufficiale da parte dello Stato Italiano, un riconoscimento confermato nel 1949. I suoi membri annoverano: brillanti scienziati e politici.

In seguito, la Società si trasferì da Roma a Milano assumendo il nome di Associazione Italiana Scientifica di Metapsichica (A.I.S.M.). Lo scopo dichiarato è “promuovere lo studio scientifico-sperimentale della fenomenologia parapsicologica, con i metodi e col rigore che assicurano il progresso” delle “altre branche della scienza”. L’A.I.S.M., ancora oggi, è un Istituto riconosciuto a livello internazionale con frequenti contatti con: la Society for Psychical Research; l’ American Society for Psychical Research; l’Institut Metapsychique International; la Parapsychological Association; il Centro Studi Parapsicologici di Bologna; etc… . Altre istituzioni italiane sono: il Centro Italiano di Parapsicologia di Napoli; ed il CICAP. Chi scrive, però, non d’à molto credito a quest’ultimo per la forte ideologia scettica che lo caratterizza. Una posizione così radicale che, spesso e volentieri, finisce per ridicolizzare non la metapsichica e/o i phenomena mistici studiati, ma la stessa Scienza.

L’obiettivo centrale di tutte queste società è studiare, con metodo scientifico, gli eventi e/o abilità: psichiche o paranormali. Molti studi furono in: telepatia; chiaroveggenza; scrittura automatica; ipnotismo; suggestione; manifestazioni spiritiche. A essi partecipavano sia esperti medium (capaci di produrre tali phenomena) sia esperti scienziati (capaci di studiarli empiricamente). Alcuni studi considerarono la materia psichica attraverso la quale gli esseri spirituali potevano manifestarsi, interagire e materializzarsi. Un fluido e/o emanazione che ricevette diversi nomi: sostanza (Maxwell; Bisson); ectoplasma (Richet); teleplasma (Schrenck-Notzing).

Reincarnazione ed Ipnosi Regressiva

Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, avvenne una diminuzione d’interesse verso lo spiritismo. Di contro, iniziarono ‘studi pionieristici’ sulla: reincarnazione; near dead experience; stati di coscienza; etc… .

Queste ricerche, come punto di partenza, ebbero le dottrine Orientali.

Reincarnazione

La reincarnazione è una dottrina centrale nell’induismo e nel buddismo. In Occidente, se ne appropriarono alcuni circoli esoterici. Nel trattarla, personalmente, preferisco rivolgermi alle tradizioni orientali, non alle rielaborazioni esoteriche occidentali.

Per comprendere la reincarnazione, sono da chiarire alcuni argomenti propedeutici. Così qui infra presenterò una sorta di: Psicologia dell’Anima 1001.

Molte tradizioni concordano nel ritenere gli esseri senzienti e/o viventi composti di tre “elementi”: corpo; spirito; anima[15].

Una suddivisione condivisa, non solo dalla cultura cristiana ma anche, dall’alchimia occidentale ed orientale. Nell’alchimia occidentale, questi tre elementi[16] sono definiti i tre principi primi poiché null’altro può essere travato all’origine del magistero (Basilio Valentinio)[17].

Nell’Alchimia Orientale si parla di: jing (essenza fisica); qi (soffio vitale); e shen (spirito).

Sono gli elementi alla base della metamorfosi alchemica descritta dalla tradizione taoista. Metamorfosi che avviene in tre passaggi e/o stadi chiamati: liang jing hua qi, condensare l’essenza e trasformarla in soffio; liang qi hua shen, condensare il soffio e trasformarlo in spirito; liang shen hua xu, condensare lo spirito e trasformarlo in vuoto (Carlo Moraghi, 2004; Huangdi Neijing Suwen, a cura di,1994; Esposito M., 1994; Larre C., a cura di, 1993; Sue Koei Li, 1993; Pregadio E., 1993; Martucci C. e Rotolo G., 1991; Kohn L., 1989; Jou Tsung Hwa, 1986; Robinet I. 1984, 1993; Porket M., 1983; Schipper K. M., 1983; Were J., 1981; Welch H. & Seidei A., 1979; Despeux C. & Zhao Bichen, 1977; Maspero H., 1971; Lu K’uan Yu, 1964,1970; Needham J., 1956, 1982; Matignon J. J., 1936). In seguito, c’è un quarto stadio: liang xu he dao, condensare il vuoto e riunirsi al, assorbire il, sentiero (Tao).

Nell’esoterismo occidentale, conformemente all’Enciclopedia l’Universo della Parapsicologia e dell’Esoterismo, i tre elementi presero il nome di: corpo; perispirito; anima. Il perispirito è considerato l’elemento intermedio, il ponte tra gli elementi opposti: corpo fisico ed anima. In altre parole, l’intermediario dell’unione dell’anima col corpo[18].  Molti esoteristi sostengono che il perispirito: assicura la conservazione dell’individualità; fissa i progressi compiuti; e sintetizza l’avanzamento evolutivo. Durante l’incarnazione, esso diviene substrato organico della nuova genesi. Un’energia che, non racchiusa nel corpo, fluisce attorno ad esso costituendone: l’aura. Il grado d’espansione di quest’ultima segnerebbe il grado evolutivo e/o d’elevazione raggiunto dall’essere sensiente/vivente.

Alcuni autori, ipotizzano che il perispirito possa separarsi momentaneamente dal corpo, originando i fenomeni O.B.E. (out-of-body experience), durante i quali rimarrebbe connesso col corpo per “vincolo fluidico”. I fenomeno O.B.E. sono stati di disincarnazione relativa durante i quali i soggetti possono: agire a distanza; manifestarsi come doppio del proprio corpo. Una fenomenologia che presenta analogie con alcuni fenomeni descritti dai mistici cattolici.

Nella mistica cattolica, infatti, esistono numerosi casi documentati di: traslazione corporale istantanea (chiamata agilità); e bilocazione. Due fenomeni che differiscono tra loro in quanto: nell’agilità (contrariamente alla bilocazione) non c’è la contemporanea presenza del soggetto in due luoghi diversi ma solo una transazione da un posto ad un altro[19]. La Chiesa spiega questi fenomeni come: preternaturali o sovrannaturali. Sono preternaturali, qualora originati per mezzo d’un’azione diabolica. Sono sovrannaturali, qualora realizzati per Volontà Divina e ministero angelico. Nella bilocazione si parla pure dell’ipotesi extranaturale[20] e naturale. Quest’ultima considererebbe la bilocazione come fenomeno assimilabile agli O.B.E., ipotizzando che uno dei due corpi sia vero mentre l’altro ne sia una rappresentazione. Pur riconoscendo la possibilità che l’evento possa essere generato dalle forze naturali, ed in quanto tale studiabile dalla metapsichica, i casi di bilocazione studiati (diversi da quelli ufficialmente riconosciuti ad alcuni Santi) alla fine sono sempre stati spiegati: o come azione preternaturale; o come fenomeno telepatico o d’illusione ottica (Antonio Royo Marin, 1963). Questo, poiché, è sempre possibile utilizzare in alternativa all’ipotesi naturale, l’ipotesi preternaturale o soprannaturale per spiegare: una proiezione del fantasma del proprio corpo in altro luogo.

Secondo il buddismo e l’induismo, tutti gli esseri senzienti sono soggetti alla reincarnazione. Durante l’esistenza ciclica[21], gli esseri viventi passano ‘dalla nascita alla morte alla rinascita’ attraverso i sei reami d’esistenza. Secondo questa dottrina: la prigionia all’interno del samsara è causata dalla presenza di stati mentali dissonanti[22]; il regno dell’incarnazione è determinato dal karma[23].

Conformemente al buddismo tibetano, ogni regno d’esistenza è dominato da un particolare stato mentale. I deva (dei) possiedono uno stato mentale dominato dall’orgoglio; gli asura (antidei) dalla gelosia; gli uomini, prigionieri dell’illusione, da tutti e cinque gli stati mentali dissonanti; gli animali dall’ignoranza; i preta (spiriti famelici) dall’attaccamento/avidità; i diavoli (abitanti dei regno infernali) dall’odio, ira, e paura.

Per uscire dal samsara, il buddismo suggerisce d’eliminare gli stati mentali dissonanti. La loro eliminazione conduce alla comprensione della Realtà Ultima (dharmatà) e della Vacuità (sunyata) della Natura e dell’Esistenza[24]. Il nirvana (che letteralmente significa spegnimento) è la cessazione dell’esistenza ciclica, ovvero la condizione opposta del samsara.

Il primo studio scientifico sulla reincarnazione fu fatto da Stevenson, un celebre docente di Psichiatria. Egli studiò: la reincarnazione; la telepatia; le near dead experiences; etc… . Nonostante lo scetticismo[25], le prove raccolte furono evidenze atte a corroborare la tesi della reincarnazione. I suoi lavori furono importanti contributi scientifici alla comprensione dell’altra-dimensione. Una dimensione, prima di lui, approcciata solo collo spiritismo. Con Stevenson, la reincarnazione fu indagata attraverso ‘nuove metodologie’: la raccolta di ricordi spontanei; ed il recupero di ricordi attraverso l’ipnosi regressiva.

Un altro docente universitario di grande abilità fu: Charles Tart. Tart, exempli gratia, fu professore di Psicologia presso l’Università della California. Nonostante avesse un’ideologia “vicina” alle posizioni “esoteriche” di Gurdjieff, i suoi lavori, sugli stati di coscienza, furono condotti in modo “strettamente” accademico con la massima dignità scientifica[26].

Ipnosi Regressiva

L’ostacolo maggiore per lo studio della reincarnazione è dato dalla scarsità dei ricordi spontanei. I soggetti che ricordano sono pochissimi. Inoltre, i ricordi spontanei accadono solo in tenera età. Questo richiese lo sviluppo di tecniche capaci di superare quest’ostacolo, quali: Hypnotic Regression.

L’Ipnosi Regressiva è una tecnica diffusasi in America dalla seconda metà del 1900. Di contro, si è diffusa in Europa, e soprattutto in Italia, solo di recente.

Infatti, fu a partire da gli anni ‘90, che in Italia scoppiò un forte interesse sul thema ed un boom editoriale sull’argomento. Furono tradotti alcuni libricini divulgativi scritti da Brian Weiss (1992; 1996; 2000a; 2000b; 2008; 2010; 2012a; 2012b; 2012c) uno psichiatra che si occupò dell’argomento. In Italia, Weiss fu invitato in alcune trasmissioni televisive quali: Voyager[27].

A parte questi libretti divulgativi, Weiss non scrisse studi accademici sul thema. Il presente autore cercò di contattarlo nel 2011 (durante l’espletamento d’alcune ricerche) chiedendogli informazioni sullo stato delle sue ricerche. In particolare gli fu chiesto se (oltre ai libretti commerciali che aveva pubblicato) avesse elaborato i dati raccolti in “studi accademici”, exempli gratia di tipo quantitativo o qualitativo. Nessuna riposta fu data.

Nel 2003, in Olanda ci fu il First World Congress for Regression Therapy.

In Europa si crearono le prime associazioni e societies. Exempli gratia, ricordo: la Society for Hypnotic Regression; l’Earth Association for Regression Therapy (fondata a Francoforte il 23 Agosto del 2006); l’Associazione Internazionale Ipnosi Regressiva (fondata nel dicembre 2010).

In America, di contro, l’Association for Past Life Research and Therapies (chiamata in seguito: International Association for Regression Research and Therapies, Inc.) fu fondata nel 1980[28].

Anche i medici e gli psicologi italiani fondarono la loro associazione. Il 29 luglio 2005, nacque: l’A.I.I.Re (Associazione Italiana di Ipnosi Regressiva Evocativa). L’associazione, conformemente al webside ufficiale, fu costituita “con l’intento di divulgare questi temi attraverso l’organizzazione di seminari e conferenze” e di sollecitare i “media a prendere coscienza di tale metodica”. Altro obiettivo dichiarato fu estendere agli psicologi la possibilità di praticare l’ipnosi. I medici dell’associazione, infatti, ritennero “impossibile” per gli psicologi usare l’ipnosi poiché l’attuale quadro normativo la riserverebbe a loro (!?!?).

Una tesi argomentata usando l’articolo 728 del Codice Penale!

Trovo doveroso spendere un minuto per confutare questo vaneggiamento che dimostra, per ennesima vota, come medici “non c’acchiappino” nulla in diritto. Bastava guardare l’articolo, … com’è stato applicato dai giuristi…, per rendersi conto dell’infondatezza della loro tesi. Esso non fu mai d’ostacolo: né agli psicologi; né agli show-man per i loro spettacoli. L’importante è che questi non causino danni con colpevolezza alle persone (e.g.: dolo; dolo eventuale). Infatti, le sanzioni penali richiedono sempre la presenza di due elementi: l’elemento oggettivo; e l’elemento soggettivo. Non è sufficiente realizzare il fatto, occorre la consapevolezza del soggetto. Di contro, sarebbe immorale ed illecito, ritenere che quell’articolo esclusa ‘ogni responsabilità penale’ nei confronti dei medici che, usando l’ipnosi, con colpevolezza mettano in “pericolo l’incolumità della persona”. L’artico del codice penale non dice questo. Ai medici, semplicemente, non sarà applicata quella fattispecie penale colla relativa sanzione (… assai blanda …) ma, di contro, saranno applicate tutte quelle fattispecie penali di volta in volta integrate dalle loro condotte.

Uno dei membri fondatori dell’ A.I.I.Re. è Angelo Bona. Un autore che pubblicò molti libricini divulgativi simili a quelli scritti da Weiss. L’opera divulgativa di Bona (2004; 2005; 2006; 2008; 2009; 2010a; 2010b; 2011a; 2011b; 2013) è caratterizzata da uno stile leggero, piacevole e narrativo.

La tecnica ipnotica usata nell’ipnosi regressiva è semplicemente una particolare applicazione del modello tradizionale d’induzione ipnotica che si suddivide nelle fasi di: pre-induzione; induzione; approfondimento; riorientamento e ratifica. La peculiarità dell’ipnosi regressiva sta nell’obiettivo che si vuole raggiungere attraverso l’ipnosi. Quest’ultima è usata per accedere ai ricordi sulle vite passate. Un obiettivo che si raggiunge gradatamente, usando istruzioni che progressivamente guidano il soggetto al ricordo. Partendo dall’infanzia si procede verso vite precedenti.

Una descrizione della tecnica è presente nella Parte III.

Near Dead Experience

La prima discussione[29] sull’argomento avvenne in Francia sul finire del XIX secolo[30]. Il termine, expérience de mort imminente, fu coniato allora da Victor Egger. Nonostante ciò, è solo dal 1975 che l’argomento ebbe diffusione. Questo avvenne grazie alle pubblicazioni dello psichiatra americano Raymond Moody (Life After Life).

Nel 1981, fu fondata l’International Association for Near-Death Studies (IANDS).

Coll’aumento dell’interesse sul thema, divenne più facile raccogliere le esperienze.

Le persone, infatti, iniziarono a temere di meno l’essere definite “pazze” per l’aver vissuto tali esperienze, diventando quindi più disposte a raccontarle.

Comparando i racconti, fu rilevato il ricorrere d’alcuni elementi comuni.

Greyson Bruce[31] affermò che tutte le esperienze di pre-morte condividono tre punti:

  1. l’uscita dal proprio corpo;
  2. l’incontro con delle entità (antenati; parenti; amici; figure religiose; etc…);
  3. la possibilità di trascendere i limiti dello spazio-tempo.

Di contro, le differenze occorrono nello scenario e nell’aspetto assunto dalle entità incontrate. Quest’ultimi elementi rispecchiano le credenze culturali del soggetto.

Kenneth Ring (1980) suddivise l’esperienza in cinque stadi:

  1. l’esperienza di Pace;
  2. la separazione dal Corpo;
  3. l’ingresso nell’Oscurità;
  4. la visione della Luce;
  5. l’ingresso nella Luce.

Una toponomia ricca di analogie colla tradizione tibetana del Bar-do Thos-grol Chen-mo, la principale opera in cui è stata delineata una dettagliata descrizione dello stato post mortem (Coleman Graham, 2007).

Il Bar-do Thos-grol Chen-mo risale agli insegnamenti orali introdotti in Tibet da Padmasambhava nell’VIII secolo. La tradizione riporta che Padmasambhava (predicendo la corruzione degli insegnamenti orali col passare del tempo) nascose nel Tibet un certo numero di gter-chos (insegnanti tesoro).

Il primo di questi fu ri-trovato dal tibetano Sangye Lama nel XI secolo.

Il Bar-do Thos-grol Chen-mo conosciuto in Occidente è una ‘versione ridotta’ del manoscritto trovato nel XIV secolo da Karma Lingpa.

Il libro Tibetano dei Morti descrive: le fasi di dissolvimento delle energie e della coscienza grossolana[32]; ed il percorso che la persona sottile[33] affronta abbandonando il corpo fisico.

Il continuum dell’esistenza nel passare fra le diverse incarnazioni ed i diversi stadi intermedi è dato dalla coscienza. E’ nella coscienza che sono condensate le interconnessioni causali delle esperienze mentali esperite durante i diversi stati di consapevolezza (veglia; addormentamento; sonno profondo e sonno onirico; risveglio) e di esistenza (vita; morte[34]; realtà; rinascita).

Mentre le near dead experience (NDE) trovano una perfetta spiegazione all’interno del quadro culturale buddista, l’accademia occidentale ha difficoltà sull’interpretarle.

In una prospettiva buddista, l’esperienza di pre-morte è l’esperienza fatta da un soggetto durante il suo progredire nello stato intermedio di Morte (in tibetano: ‘chi-kha’i bar-do). Quest’ultimo è la fase che va: dallo stato intermedio del Vivere (in tibetano: rang-bzhin bar-do); allo stato intermedio di Realtà (in tibetano: chos-nyid bar-do). Durante questa fase avviene il progressivo dissolvimento del corpo fisico grossolano. Gli aggregati psico-fisici[35] che costituiscono l’essere senziente durante lo stato intermedio del Vivere iniziano a dividersi. Mentre gli aggregati psico-fisici si dissolvono, la persona sottile lascia il corpo grossolano per avviarsi: verso lo stato intermedio di Realtà; ed in seguito, verso lo stato intermedio di Rinascita (in tibetano: srid-pa’i bar-do).

L’esperienza raccontata dai testimoni sarebbe il vissuto della coscienza durante lo stato intermedio di Morte fino all’ingresso nella Chiara Luce (in tibetano: ‘od-gsal)[36].

Entrati nella Radiosità[37], il corpo sottile passa dallo stato intermedio di Morte allo stato intermedio di Realtà. In questo stato intermedio avvengono gli incontri colle entità[38].

Conformemente a Kenneth Ring (1980), il 60 percento dei soggetti ‘ritorna’ dopo aver sperimentato la prima delle 5 fasi descritte (Peace). Solo un 10% ritorna dopo aver raggiuto il quinto stadio (Entering the Light).

Tali controfattuali corroborano la visione tibetana. Il ritorno in vita può avvenire solo durante lo stato intermedio di Morte: bloccando il ‘dissolvimento’ degli aggregati (skandha) e retrocedendo allo stato intermedio di Vita. Di contro, raggiungere lo stato intermedio di Realtà rende remota la possibilità di ritorno.

I testimoni ritornati da esso, hanno dichiarato d’essere tornati “contro voglia”, solo per l’intervento d’un’entità.

Nessuno, di contro, ha descritto l’esperienza dello stato intermedio di Rinascita. Questo dato era atteso. Chi raggiunge questa fase, infatti, non può più retrocedere alla vita precedente avendo il corpo fisico grossolano raggiunto la putrefazione. In quello stato intermedio si può solo: o, raggiungere la liberazione; o reincarnarsi in uno dei sei regni di esistenza. Esso, potrebbe essere descritto qualora ricordato, dal soggetto reincarnato.

Alcuni scienziati, per negare l’esistenza d’una qualsiasi realtà metafisica, ricorsero alle neuroscienze. Conformemente a Vanhaudenhuyse, Thonnard, e Laurey (2011)[39] le esperienze di pre-morte ed i fenomeni OBE sarebbero causati da deficit di integrazione multisensoriale a livello della congiunzione tra la corteccia temporale e parietale.

Con questi studi si tenta di mettere l’accento sulla natura allucinatoria di tali esperienze, negando ogni autenticità dei fenomeni. Altre posizioni scettiche sono sostenute da: Susan Blackmore[40]; Michael Shermer[41]; Dean Mobbs e Caroline Watt (2011)[42]; Gerry Woerlee[43]. Quest’ultimo dichiarò che “se si continua a credere … ad un anima incorporea si rimane allo stesso livello dei nostri antenati[44]. Gerry Woerlee afferma che le esperienze di pre-morte sono causate da cambiamenti celebrali indotti dalla mancanza di ossigeno e/o dall’anestesia. Questo poiché le aree celebrali che cessano di funzionare prima delle altre sono quelle più sensibili alla diminuzione d’ossigeno. Il tunnel di luce, invece, è un’illusione creata da un maggior afflusso di sangue alla retina[45]. Infine, l’esperienza extra corporea[46] è causata da una attività celebrale del giro angolare. Questo poiché il giro angolare (quando attivato da: una malattia; correte elettrica; un’operazione) può creare “sensazioni” d’esperienze extra-corporee.

Il neuro-scienziato Michael Persinger della Laurentian University[47] sviluppò uno studio sperimentale per avvalorare le ragioni scettiche.

Egli progettò un “casco” chiamato: “casco di dio”. E’ un semplice casco da motociclista al quale sono collegati alcuni elettrodi capaci di generare dei campi elettromagnetici. Questi vanno a stimolare alcune aree celebrali. In particolare, quelle che governano la consapevolezza temporale e spaziale. I soggetti sono distesi su un lettino, in un ambiente controllato (laboratorio). Una volta rilassati, indossano il casco. Le attività celebrali sono monitorate. Alla fine dell’esperimento si chiede al soggetto di riportare l’esperienza vissuta. Le esperienze riportate sono di solito delle “visioni”. Queste includono: luci psicodeliche; immagini mentali simili a quelle dei fumetti; scene di eventi simili a quelle dei sogni.

Tutte le esperienze ottenute con tale metodologia però non presentano nulla di simile alle esperienze descritte da chi ha vissuto la pre-morte. Le visioni sono meno vivide. Inoltre, nessuno degli eventi tipici delle esperienze di pre-morte[48] occorse ai soggetti.

Chi scrive ritiene che: gli studi neuro-scientifici non possano dimostrare alcunché sull’argomento. Soprattutto, non sono atti a dimostrare l’inesistenza dell’anima e/o della veridicità dell’esperienza vissuta. Riprodurre un’esperienza attraverso la stimolazione neuronale non esclude la genuinità delle esperienze avvenute senza tale ”stimolazione”. Exempli gratia, causare un ‘immagine visiva’ colla stimolazione artificiale d’alcuni neuroni non dimostra che tutte le ‘immagini visive’ esperite siano allucinazioni e non il ‘corretto percepire’ della Realtà esistente!

Altri autori assumono posizioni neutre, tra questi, ricordo Bruce Greyson (2003).

Contro le posizioni scettiche, di contro, cito gli studi di Sam Parnia (2001; 2006; 2007; 2007; 2013). Parnia è uno dei maggiori ricercatori sull’argomento. Secondo lui, la scienza può affrontare ed investigare cosa avviene durante la morte del corpo. Le sue ricerche dimostrano che quando il cervello cessa le sue attività colle morte, la coscienza può continuare a rimanere attiva.

Parnia sostiene l’autenticità delle esperienze poiché i soggetti vedono eventi realmente avvenuti nella stanza (e/o in altri luoghi) durante lo stato di morte clinica. Cosa incompatibile con un’allucinazione. L’esistenza d’un controfattuale esclude la natura allucinatoria dell’esperienza, sostenuta irrazionalmente dagli scettici.

Nel 2008, Parnia avviò il progetto “AWARE” (AWAreness during REsuscitation). Un progetto internazionale che coinvolge pazienti con arresti cardiaci.

Gli ospedali partecipanti (25 tra il Nord America e l’Europa) misero nelle stanze di rianimazione alcune figure “bersaglio”. I bersagli sono disposti in modo tale che non possono essere visti dai pazienti. Solo un corpo sottile, capace di fluttuare nella stanza, potrebbe vederli. Questo proverebbe l’autenticità delle esperienze extrasensoriali riportate.

Altri scienziati hanno cercato di fotografare l’anima durante il trapasso. Uno di questi è il russo Konstantin Korotkov. Come dichiarato in un’intervista rilasciata alla trasmissione televisiva Mistero[49], egli studiò i livelli di coscienza e delle relative energie per 40 anni. Lo scienziato ritiene l’anima essere il livello più alto di coscienza. I suoi studi applicano il metodo scientifico e, spesso, sono documenti con immagini prodotte col metodo kirlian.

[1] Edita a Parigi da Editions Fernand Nathan. Opera è stata tradotta in Italiano col titolo, Enciclopedia della Psicologia, 7 volumi, Milano: Trento Procaccianti editore. Un volume è dedicato interamente alla Parapsicologia.

[2] Un’enciclopedia interamente dedicata alla Parapsicologia. In Italia fu pubblicata e tradotta nel 1978 col titolo, L’Universo della Parapsicologia e dell’Esoterismo, Miano: Trento Procaccianti Editore.

[3] Volume la Parapsicologia.

[4] Il termine spiritismo (spiritisme) fu usato la prima volta da Allan Kardec nel libro: Il Libro degli Spiriti (Le Livre des Esprits).

[5] Lo spiritismo non crede nella “dualità” tra: spiriti buoni; e spiriti malvagi. Esso crede nell’evoluzione morale.

[6] Lombroso liquidò il caso di Eusapia Palladio come grave forma d’isteria. Ricordo come al tempo non esisteva il DSM colle centinaia di patologie ivi descritte. Tutto si risolveva attorno a poche parole quali appunto: isteria e/o mania.

[7] Pseudonimo del pedagogista francese Hippolyte Léon Denizard Rivail.

[8] Questo fu il “primo caso” documentato d’un libro attribuito alla dettatura degli spiriti (escludendo i testi religiosi). In seguito, altri autori affermarono lo stesso. Crowly, exempli gratia, dichiarò che il libro della legge gli fu dettato da alcuni spiriti mentre si trovava in Egitto. Egli identificò questi spiriti cogli “dei egiziani”.

Pirandello, amante delle sedute spiritiche, racconta qualcosa di smile affermando che: non è l’autore a creare i personaggi, ma sono i personaggi a rivelarsi agli autori affinché ne raccontino la storia (Sei Personaggi in Cerca d’Autore; I Giganti della Montagna).  Igor Sibaldi, nel 1997, scrive un Saggio intitolato I Maestri Invisibili nel quale sostiene che parte del libro riporta i dialoghi fatti cogli Spiriti Guida.

[9] Questi studi furono precursori delle ricerche di Crookes.

[10] Sidgwick fu il primo presidente della Società. Sidgwick fu professore dell’Università di Cambridge, membro di Trinity College. A lui è dedicata Sidgwick Avenue, ove sorge il nuovo Istituto di Criminologia dell’Università di Cambridge inaugurato nell’anno accademico 2005/2006.

Furono numerosi i membri dell’Università di Cambridge e di Oxford affiliati alla società. Per brevità riporto solo alcuni di questi che rivestirono la carica di presidente: Frederick William Henry Myers (Fellow of Trinity College, Università di Cambridge) fu presidente nel 1900; Eleanor Sidgwick (Principal di Newnham College, Università di Cambridge) fu presidente dal 1908 al 1909; Andrew Lang (fellow of Merton College, Università di Oxford) fu presidente nel 1911; F. C. S. Schiller (fellow di Corpus Christi College, Università di Oxford) fu presidente nel 1914; Gilbert Murray (Regius Professor of Greek dell’Università di Oxford) fu presidente dal 1915 al 1916; Lawrence Pearsall Jacks (Manchester College, Università di Oxford) fu presidente dal 1917 al 1918; John Strutt, 3rd Baron Rayleigh, (Cavendish Professor, Trinity College, University of Cambridge, e premio Nobel per la Fisica nel 1904) fu presidente nel 1919; Sir Lawrence Evelyn Jones (Honorary Fellow, Balliol College, University of Oxford) fu president nel 1928 e 1929; W. A. H. Rushton (Professor all’Università di Cambridge) fu presidente dal 1969 al 1971.

La Scozia ha fondato una propria società: Scottish Society for Psychical Research.

[11] Medico e docente universitario di Neuropsichiatria presso l’Università di Roma.

[12] Docente universitario di Statistica presso l’Università di Roma.

[13] Professore onorario di Psicologia, presidente della Società Psicoanalitica Italiana.

[14] Medico neuropsichiatra.

[15] Exempli gratia: cristiani; buddisti; induisti.

[16]l’anima all’interno, lo spirito impalpabile, l’essenza corporea e visibile” (Basilio Valentino, Pratica cum XII Clavibus …, paragrafo: La grande pietra degli Antichi Sapienti, 10° capoverso).

[17] Nella Pratica cum XII Clavibus … (paragrafo: La grande pietra degli Antichi Sapienti, 11° capoverso), l’autore prosegue dicendo: “Quando … questi tre abitano insieme, con il passare del tempo la loro unione si fa più stretta per l’azione di Vulcano, e divengono una sostanza concreta, e cioè argento vivo, zolfo e sale. Se … questi tre vengono induriti e solidificati mescolandosi, come la natura fa più d’una volta, ne deriva un corpo perfetto, come natura lo vuole, e il suo seme è scelto e ordinato dal Creatore”.

[18] Un’idea che non è nuova. Fu affermata già da Stefano d’Alessandria nel VII secolo d.C. . L’autore parlò di come, fra le due opposte nature, ce ne fosse in mezzo una terza capace d’accordarle partecipando delle qualità d’entrambe.

[19] Casi storici di agilità sono stati documentati in: San Pietro d’Alcantara; San Filippo Neri; Sant’Antonio da Padova; Beato Martino di Porres. Casi storici di bilocazione sono stati documentati per: Papa San Clemente; San Francesco d’Assisi; San Antonio da Padova; San Francesco Saverio; San Alfonso de Liguori; San Giuseppe da Copertino; San Pio di Pietralcina; Beato Martino di Porres; Venerabile Maria d’Agreda.

[20] Ipotesi che alcuni teologi avanzarono per replicare a San Tommaso.

San Tommaso ritenne che neppure l’onnipotenza di Dio possa permettere ad un corpo di trovarsi in due luoghi diversi nello stesso tempo poiché costituirebbe una contrazione delle leggi che governano la Realtà. L’ipotesi extranaturale sostiene che Dio, essendo il Creatore onnipotente, non è vincolato dalle Leggi della Creazione, potendole cambiare a piacimento.

[21] Chiamata: samsara in sanscrito; e khor-ba in tibetano.

[22] Quelli che in sanscrito sono detti klesa.

[23] L’accumulo delle azioni passate.

[24] Posizione del buddismo Mahayana.

[25] Spanos (1996) affermò che le persone che ricordano vite passate fanno delle ‘costruzioni sociali’ nelle quali s’inventano storie “come se” fossero qualcun altro.

[26] Vedere Tart (1963; 1965; 1971; 1972; 1977a; 1077b; 1979; 1994; 2000).

Sulle posizioni di Gurdjieff vedere: Gurdjieff (2009a; 2009b; 2009c); Ouspensky (1976).

[27] Trasmissione trasmessa su RAI 2.

[28] L’associazione chiuse nel 2014.

Oggi negli USA esiste la Society for Spiritual Regression fondata da Michael Newton. Rilevo come accostare i termini spiritual e regression è: non avere idea dell’ABC della materia e del background di riferimento. Tutte le tradizioni pongono l’accento sull’evoluzione spirituale e come tali pratiche del ricordo sono finalizzate a questo.

[29] Documentata in Occidente.

[30] Egger V. (1896), Le moi des mourants, in Revue Philosophique, XLI, pp. 26-38.

[31] Greyson B. (2003), Near-Death Experiences in a Psychiatric Outpatient Clinic Population, in Psychiatric Services, December, Vol. 54, No. 12.

[32] La persona temporanea è costituita: dal corpo fisico; e dall’identità acquisita in quella vita. Questi due corrispondono al corpo fisico grossolano ed alla mente condizionata.

[33] La persona sottile è costituita dalle energie e coscienze sottili considerate del Tantra Yoga Superiore la natura ultima dell’essere vivente (Dalai Lama XIV).

[34] La fase di dissoluzione del corpo fisico grossolano e di liberazione del corpo sottile.

[35] Skandha in sanscrito; khandha in pali.

[36] Altrimenti tradotta come radiosità e/o luminosità interiore.

[37] Un altro modo in cui è chiamata la Chiara Luce.

[38] Gli occidentali incontrano: parenti; amici; e/o figure della propria religione.

I buddisti tibetani incontrano: i Boddhisattva; Yama; ed i loro antenati.

E’ il karma a determinare: la liberazione; o il ritorno nel samsara.

Il regno d’esistenza è determinato dalla reazione (attrazione o repulsione) che l’anima ha verso le Boddhisattva miti e feroci che incontra nello stato intermedio di Realtà. In seguito, la coscienza (sotto forma di corpo mentale) è guidata da Yama a ritornare nel samsara. Al soggetto, comunque, rimane la capacità, qualora riuscisse ad acquisire consapevolezza durante lo stato intermedio di rinascita, di: liberarsi; o determinare una rinascita favorevole.

[39] Towards a Neuro-scientific Explanation of Near-death Experiences? Articolo reperito il 10 Ottobre 2013 sul world wide web.

[40] Psicologa inglese.

[41] Editore dello Skeptic Magazine.

[42] E.g. in un articolo intitolato: “There is nothing paranormal about near-death experiences: how neuroscience can explain seeing bright lights, meeting the dead, or being convinced you are one of them” in  Trends in Cognitive Sciences, XX, pp. 1-3.  

[43] Medico.

[44] Dichiarazione fatta in un’intervista rilasciata ad una serie di documentari televisivi: Best EvidenceNear Dead Experiences. Serie trasmessa in Italia dal canale televisivo: Focus.

[45] Idea che fa sorridere. La luce è vista dal corpo sottile in un punto dell’ambiente circostante. Non è spiegabile: né dalle luci della sala operatoria; né dall’afflusso di sangue nella retina.

[46] L’esperienza del soggetto d’uscire dal proprio corpo e fluttuare nella stanza.

[47] Nel Canada.

[48] Quale il fluttuare nell’ambiente e vedere cosa fanno gli altri, lo scorgere il tunnel di luce, etc… .

[49] L’intervista fu trasmessa nell’edizione di Mistero del 2014 sui canali: Italia Uno; ed in replica su Mediaset Extra.