Pubblicazione della Lettera di Dimissioni dall’incarico di Consigliere Onorario di Corte di Appello per la Sezione dei Minorenni

Al Ill.mo Sig. Presidente della Repubblica

Piazza del Quirinale, ROMA

Via pec protocollo.centrale@pec.quirinale.it

 

Al C.S.M.

Piazza dell’Indipendenza, ROMA

Via pec protocollo.csm@giustiziacert.it

 

Al Presidente della Corte di Appello di Genova p.t.

Palazzo di Giustizia, Genova

Via pec prot.ca.genova@giustiziacert.it

Signor Presidente,

Lei ha affermato che: “la magistratura ha bisogno di un profondo processo riformatore, e anche di una rigenerazione etica e culturale”. Ebbene, Le comunico che il degrado etico-culturale, nonché giuridico, nel quale è caduta, impone alla mia Persona di rassegnare le dimissioni dall’incarico di Consigliere Onorario di Corte di Appello per la Sezione dei Minorenni – Corte di Appello di Genova.

La invito a non fraintendere le miei parole. Queste dimissioni non hanno alcunché a che fare con i miei Colleghi togati ed onorari con i quali ho avuto l’Onore ed il Privilegio di lavorare in questi cinque anni. Verso di Loro, Io ho solo una profonda Gratitudine ed un sincero Rispetto. Per essi, non ci sarebbe stato alcun bisogno di queste dimissioni, nonostante quanto illustrato infra e falsamente detto su mio conto.

Queste dimissioni, però, sono ritenute necessarie dallo scrivente a seguito della delibera del CSM del 09.02.2022 (Ordine del Giorno Speciale A, Commissione VIII, 26/CV/2021). Una delibera sulla nomina dei Giudici onorari di pace del Distretto di Corte di Appello di Genova, Tribunale di La Spezia.

In questa delibera, il Plenum fa proprie, in modo del tutto acritico, alcune menzogne trasmesse al CSM da chi usa la toga per agire contra legem et veritatem. Quanto più mi rattrista, però, non è il “fango che si getta” sulla mia Persona, ma il fatto che il CSM non dia accesso agli atti, ovvero impedisca la trasparenza ed ostacoli la possibilità di tutelare gli intessi legittimi e/o diritti soggettivi a cui all’art. 24 della Costituzione. Un errore può capitare; la trasparenza può risolverli; ma, il nascondere l’operato che si è fatto, invece, mostra tutto, tranne legittimità ed onestà. Perché impedire l’accesso agli atti qualora non vi sia menzogna e/o illeceità?

Per evitare fraintendimenti ai quali l’ambiguità della delibera tende, affermo questo. Da quanto mi risulta trovo difficile credere, salvo prova contraria, che queste menzogne possano provenire dai Magistrati affidatari con i quali ho lavorato per sei mesi. Persone giovani, lige al dovere, con ottime preparazioni, con le quali si è collaborato nel massimo rispetto reciproco.

Da quello che si legge, le falsità sono state riferite dal magistrato coordinatore di La Spezia, M**** V****. Quest’ultimo si “consigliava spesso” con un suo amico, uno dei coordinatori di Genova: A***** *** N***. Ebbene, *** N***, già giudice di Chiavari, è stato da chi scrive denunciato per abuso d’ufficio tanti anni fa, oltreché segnalato al presidente del Tribunale di Chiavari del tempo per “condotte fortemente anomale” e non “equilibrate”. Exempli gratia, questo giudice apriva il codice di procedura civile facendo finta di leggerlo, inventandosi gli articoli di “sana pianta” !?!? Quando gli si faceva notare che le disposizioni legislative ivi scritte affermavano cose ben diverse, quest’ultimo rispondeva che poteva fare quello che voleva … ! A seguito di queste segnalazioni, *** N*** ha sempre avuto rancore verso lo scrivente. Così, quando ha saputo che ero stato ammesso al tirocinio per Giudice onorario di pace al Tribunale di La Spezia … . In breve, c’è stata l’intromissione d’un soggetto per il quale c’erano tutti i presupposti per una ricusazione.

Essendo stato l’accesso agli atti negato, non voglio dire altro in questa sede, ma è interessante notare come la delibera del CSM non menzioni un solo fatto, un solo evento, un solo nome, a sostegno delle infamie che riporta. Ancora, non cita alcun parere negativo da parte dei magistrati affidatari. Un qualcosa di anomalo dato che, a causa delle limitazioni covid-sars-2, le sole relazioni che si sono potute avere sono state con quest’ultimi! Il coordinatore è stato visto poche volte ed, in quegli sporadici incontri, si era sempre mostrato soddisfatto del lavoro svolto e del tirocinio.

Per il resto i contatti con i magistrati tutori (esaminatori; docenti) di Genova sono avvenuti tutti da remoto.

Pertanto, quando si legge “problemi relazionali” la frase è da tradursi come: soggetto “sgradito a *** N***” per rancori di quest’ultimo!

Mettendo da parte quanto detto sopra, ad ogni modo, la natura menzognera di quanto affermato dal CSM è dimostrata in re ipsa dall’azione dello Stesso Consiglio. Da una parte, il CSM afferma che lo scrivente sarebbe Persona “non idonea” ad assumere l’incarico di Giudice onorario in quanto privo del requisito dell’Indipendenza, Imparzialità ed Equilibrio (!?!?); dall’altra parte, lo stesso CSM riconosce lo scrivente Persona “idonea” ad essere Giudice onorario, ovvero continuare a svolgere l’incarico che gli ha assegnato da cinque anni in Corte di Appello, in quanto in possesso di tale requisito fondamentale!!!!!!!

Ebbene, signor Presidente, qualora fosse “vero” solo parte quanto scritto dal CSM in quella delibera (sull’assenza di Imparzialità, Indipendenza ed Equilibrio) il Consiglio avrebbe dovuto revocarmi immediatamente dal attuale incarico in Corte di Appello. Non devo essere Io ad insegnare al CSM come il requisito dell’Imparzialità, Indipendenza ed Equilibrio, sia un requisito fondamentale che deve essere posseduto da TUTTI i Magistrati, togati e/o onorari che siano. Non importa a quale sezione essi siano assegnati. Non importa se i giudici onorari siano di pace e/o Esperti in discipline complementari, ovvero chiamati ad integrare i Collegi delle Sezioni specializzate.

Nel momento in cui il CSM ha affermato – in relazione ad un incarico – quell’abominio per “accontentare” i “capriccetti” d’alcuni “furbetti di quartiere” (per usare un termine giornalistico), affermando al contempo l’esatto opposto in relazione ad un altro incarico (nel quale sono trattate questioni assai più delicate, rispetto alle prime), il Consiglio non solo ammette la menzogna e la pretestuosità su quanto fatto, ma scredita pure Se Stesso. Purtroppo, tale Sua azione non si limita a questa conseguenza. Essa scredita anche lo scrivente e, di riflesso, le decisioni della Corte di Appello di Genova alle quali lo scrivente ha partecipato come membro del Collegio, Civile e/o Penale che sia.

Possiamo raccontare al Popolo tutte le fabulae di questo Mondo. Prossimo usare tutte le tecniche di mistificazione della Realtà e del Diritto che vogliamo. Possiamo creare IperRealtà a là Baudrillard. Possiamo fantasticare su finzioni giuridiche quali l’autonomia delle procedure amministrative. Nonostante ciò, la Verità è solo una e può essere solo una: Io sono la stessa Persona che ha agito, agisce ed agirà, in ogni contesto e per ogni incarico con la stessa Indipendenza, Imparzialità ed Equilibrio. Io sono la stessa Persona con la stessa Capacità. Io non sono due Giudici diversi! E’ folle semmai chi possa pensare ciò e/o un Sistema che possa permettere una tale follia.

E se ci domandiamo: che cosa è cambiato nelle due procedure amministrative che sono confluite nelle due decisioni diametralmente opposte al CSM, possiamo scoprire che non è cambiato Nulla, ma un fattore. In una d’esse, non c’era *** N***, nessuno si “consultava” con quest’ultimo per decidere. Nell’altra, c’era *** N*** e qualcuno si è consultato con quest’ultimo per decidere.

Certo, ho fatto fatica a dubitare che qualcuno dei Magistrati avesse potuto agire in modo scorretto in una procedura pubblica. Però, sono stati proprio quest’ultimi a dare evidenza d’un agire “poco chiaro”. Rendo noto, infatti, come le esaminazioni-esercitazioni che sono state fatte alla Scuola Superiore della Magistratura di Genova siano state fatte da remoto, trasmesse per email in formati modificabili. Quest’ultimo punto è interessante. Gli esaminatori hanno richiesto ai tirocinanti d’usare formati digitali modificabili!?!? Questo è stato come chiedere di scrivere le prove concorsuali “a matita” così che, in base all’occorrenza e/o al “capriccio” del momento, quest’ultime potessero essere modificate ex post. In questo modo, “per magia”, chi avesse sbagliato grossolanamente si sarebbe ritrovato più che idoneo e capace! Chi avesse fatto bene, exempli gratia dopo anni ed anni di Studi e specializzazioni, si sarebbe ritrovato con “evidenti lacune” !!!!! Ovviamente, per la riuscita dello spettacolo da illusionista bisognava impedire l’acceso agli atti, ovvero non dare alcuna trasparenza, per nascondere il trucco alla base del gioco di prestigio.

Dov’è finito il Buon Andamento e l’Imparzialità a cui all’art. 97 della Costituzione?! Spariti con la trasparenza.

Signor Presidente, Lei ha avuto il coraggio di parlare di “gravi e vaste distorsioni” in riferimento all’inchiesta di Perugia. Mi permetta di dirLe che a livello locale, non è mai stato diverso. La Realtà è come un frattale. Le stesse gravi e vaste distorsioni che esistono a livello Nazionale le si hanno anche a livello locale e vice versa. Distorsioni che generano fondate preoccupazioni e rendono del tutto inaffidabile il Sistema.

Non a caso la mia collega che ha ricevuto la nomina al mio posto ha deciso di non accettarla. Io stesso, sebbene presenterò ricorso straordinario, sperando di ottenere accesso agli atti nel frattempo, non so se potrei accettare quell’incarico. Non tanto per le menzogne dette, ma per i comportamenti seguiti ad esse, ovvero il rifiuto di trasparenza, il negare l’accesso agli atti.

Pertanto, senza dilungarmi oltre, rassegno le dimissioni in segno di forte protesta contro un Sistema che, impedendo ogni forma di trasparenza, finisce per tutelare proprio le “mele marce” che lo corrompono dal suo interno.

Ancora, presento queste dimissioni per il Rispetto che ho verso i miei Colleghi della Sezione Minorile, Civile e Penale, della Corte di Appello di Genova. Non voglio che la mia Persona possa essere strumentalizzata per attaccare il loro operato e/o insinuare dubbi sulle decisioni della Corte Stessa. Infatti, dopo questa delibera un “qualunque quaquaraquà” potrebbe affermare: “è ovvio che abbiano deciso in quel modo. E’ lo stesso CSM ad affermare che un loro giudicante sarebbe privo di Indipendenza, Imparzialità ed Equilibrio, pertanto …” (!?!?).

Concludo con le Sue Parole, signor Presidente, l’“indipendenza è un elemento cardine della nostra società democratica” e quest’ultima “si fonda sull’alto livello di preparazione professionale … accompagnata dalla trasparenza delle condotte personali …“. Su tali parole ho costruito tutta la “mia vita”, il mio impegno nell’Ordine Giudiziario, come Magistrato onorario, e la stessa decisione di dimettermi.

Ho raggiunto un grado di preparazione professionale oggettivamente raro che ben pochi hanno, mettendo tutta la mia expertise al servizio della Magistratura per un indennizzo che, a dir tanto, è irrisorio. Una preparazione che nessuno di coloro che mi ha infamato ha e/o potrà mai avere.

Ho fatto in modo che ogni mia condotta fosse trasparente, cosa che non può essere detta da alcuno di coloro che teme la trasparenza e nega l’accesso agli atti per nascondere malefatte.

Ho sempre agito con la massima Indipendenza, Imparzialità ed Equilibrio, rifiutandomi sempre di aderire a gruppi e/o associazioni, sia esterne che interne alla magistratura, in quanto questo tipo di appartenenze pregiudicano inevitabilmente, orientando ideologicamente, l’Indipendenza, l’Imparzialità e l’Equilibrio, d’un Magistrato.

Così, oggi, proprio perché sono Persona Indipendente, Imparziale ed Equilibrata, Capace e Professionale, una Persona che non si è mai “venduta” e/o “prostituita intellettualmente” per ottenere un posto pubblico, non ho difficoltà a rassegnare le dimissioni per un incarico che ho assolto come forma di quella solidarietà a cui all’art. 2 della Costituzione, mettendo ogni risorsa e competenza acquisita al servizio della Giustizia e dei miei Colleghi.

Voglia pertanto la Sua Illustre Persona, nella veste di Presidente del CSM, accettare queste mie dimissioni.

Voglia gradire, Signor Presidente, l’espressione della mia più alta considerazione,

Roma e Genova, 24.03.2022

Dr Luca Epis