Perché’ il medico genovese Matteo Bassetti non si scusa col Prof. Luc Montagnier?

Questo Post si interroga sul “perchè” un medico e docente universitario mediocre, come Matteo BASSETTI, possa insultare sui Media Nazionali un Premio Nobel per la Medicina, un Eminente Scienziato come il Prof. Luc MONTAGNIER, affermando: Anche i premi Nobel rincoglioniscono. Credo che Montagnier abbia un problema di demenza senile? Come è possibile che nessuno abbia “protestato”, mostrato alcun segno di sdegno? Come è possibile che nessuno abbia invocato l’attivazione di procedimenti disciplinari a carico, rispettivamente, del medico e docente BASSETTI presso l’Ordine dei Medici e l’Università di Genova?

In Italia l’unica persona che ha mostrato “sdegno” per quanto accaduto è stato il Prof. Alessandro MELUZZI. Quest’ultimo ha parlato dai microfoni di Radio Radio, un emittente radiofonica che, purtroppo, non si sente in Liguria. Dopo aver preso le distanze dalle affermazioni fatte da BASSETTI, egli ha spiegato come le accuse di quest’ultimo siano assolutamente prive di fondamento. Lo stesso Prof. MELUZZI, infatti, ha visto il convegno tenuto dal Prof. Luc MONTAGNIER a Firenze, poche settimane prima. In tale occasione, egli ha potuto verificare come il Premio Nobel fosse perfettamente lucido, privo di patologie mentali. Di contro, ciò non può essere affermato con certezza su chi mostra livelli di narcisismo tali, con agiti esprimenti una completa assenza di rispetto per il prossimo.

Personalmente, condivido quanto affermato dal Prof. MELUZZI. Gli insulti rivolti al Premio Nobel Luc MONTAGNIER sono inauditi ed inaccettabili in un Paese civile, potendo essere visti come agiti d’un narcisismo ferito per l’inabilità di difendere le proprie tesi con argumenta ad rem.

Un vero Scienziato, infatti, parla solo attraverso argumenta ad rem. In altre parole, egli si avvale solo di argomenti razionali per controbattere le tesi avversarie, guardando ai data ed ai Research Findings. Nella Scientia non c’è spazio per gli argumenta ad personam, mai. L’ingresso di quest’ultimi indica sempre la presenza d’una dinamica patologica.

Il Metodo Scientifico, infatti, impone un libero confronto fra molteplici posizioni diverse. Tale confronto può avvenire all’interno d’una Dialettica aperta e trasparente, fondata sul rispetto reciproco. Pertanto, l’argumentum ad personam, essendo un argomento che mira solo ad insultare ed a screditare l’interlocutore, non ha mai avuto “cittadinanza” nella Scientia. Non solo, nel momento in cui uno Scienziato lo usa, egli ammette il proprio torto e della propria Disonestà Intellettuale. L’argumentum ad personam, infatti, è usato solo come ultimo “appiglio” quando ormai tutto è perso e ci si trova davanti al proprio torto. Prima d’ammettere la “propria sconfitta e disfatta”, un narcisista megalomane e/o un soggetto Intelletualmente Disonesto, tenta il “tutto per tutto”. Attraverso l’oltraggio, l’insulto, l’offesa, il denigrare, si cerca di screditare l’interlocutore ed, in questo modo, le sue tesi di riflesso, non potendo confutare quest’ultime in altro modo, in quanto vere e superiori.

Al momento, Io non so quali siano le tesi più corrette. In tutta onestà, lo potremmo sapere solo fra diversi anni. Al momento, c’è bisogno di molta ricerca, molti dibattiti e confronti scientifici, trasparenti ed aperti, nei quali le molteplici prospettive possano essere vagliate serenamente. Tutte cose che non sono avvenute ad oggi. Il fatto che alcuni “scienziati” passino più tempo nei “salotti” televisivi a parlare di “quello che non sanno”, piuttosto di fare il lavoro loro proprio, non aiuta. Il tempo è quello che è per tutti. Una attività lo toglie alle altre. Un “vero scienziato”, durante una “vera emergenza”, passerebbe tutto il Suo tempo nei “laboratori” a fare ricerca, oppure nelle corsie d’un Nosocomio, non certo nei “salotti” televisivi a “parlare di quello che ancora non sa” per di più in modo incoerente. Non passerebbe il suo tempo a far credere che confuse parole farfugliate in una “diretta” siano il “come” opera la scienza. Non passerebbe il suo tempo a chiedere “atti di fede” verso quanto detto contradittoriamente come se avesse annunnciato il “verbo” della Rivelazione! D’altronde, ci sono i giornalisti per divulgare, pertanto, perchè i medici e degli scienziati non restano operosi alle proprie mansioni?

Quello che si è potuto osservare, però, sono le Dinamiche Comunicative, Psicologiche e Sociali, avvenute.

Scienziati eccellenti di Fama Internazionale, agli apici della loro Comunità di Discorso, censurati dai social media, taciuti dai canali televisivi, insultati dai mediocri per il solo fatto d’aver sollevato posizioni critiche, dubbiose e/o prudenziali, oppure non l’essersi schierati “in linea” con gli interessi economici delle BIG Pharma. Tutto ciò, nonostante, essi abbiano sempre parlato con argomenti razionali, espressi con rispetto, fondati su data e research findings.

Dall’altra parte, abbiamo avuto presunti “esperti”, oggettivamente mediocri ed inadeguati in relazione ai primi, presentati ripetutamente, ridondantemente, ad ogni ora del giorno e della notte, in tutti i canali televisivi. Showmen che con argomenti contradittori ed incoerenti,  facendo leva sull’emotività, mai hanno detto qualcosa di Razionale. Nessun “filo conduttore” si è potuto trovare nell’incoerenza che ha contraddistinto il loro parlare, salvo un costante sostegno verso le decisioni politiche pro tempore. In altre parole, essi hanno fatto una azione di sencemaking e di enactment a là Weick. Per chi non lo sapesse, col sencemaking non si racconta mai nulla di vero, pertanto è lecito parlare anche quando non si sa. Il sensemaking mira solo a creare una narrazione fantasiosa, elaborata in modo verosimile ed appetibile, così da realizzare una Iperrealtà a là Baudrillard attraverso la quale “manipolare” e “guidare” le azioni ed i comportamenti della Collettiva nella direzione voluta.

Questo punto è importante, spiegando il tutto. Proprio perché il sensemaking crea solo narrazioni fantasiose, Iperrealtà vuote, fondate sul nulla, se non sulla ripetizione stessa della fabula,  non può esserci alcuna tolleranza verso chi dubita della fondatezza dell’illusione creata. Così, le dinamiche che si vengono a formare sono quelle tipiche dei Regimi Totalitari. Ogni volta in cui si invoca la censura, si ricorre all’insulto, si legittima l’intolleranza, ci troviamo davanti ad una Iperrealtà creata attraverso la ripetizione di queste narrazioni fantasiose. Che questa Iperrealtà sia quella che sorregge un Regime Dittatoriale, oppure una Superstizione, oppure un Dogma, nulla cambia. Di contro, la censura e l’insulto sono incompatibili con una Società Aperta a là Popper, con la Verità e col Medoto Scientifico.

Ciò che Mi ha lasciato perplesso, non è stato tanto vedere un maleducato in televisione, ma il “silenzio” col quale si è legittimato tale atto di maleducazione, incoraggiando l’insulto come pratica da attuare verso chi la pensa diversamente!!!!!!!! Come può l’Università di Genova, una Comunità Scientifica ed Accademica, tollerare ciò, restare in silenzio, quando viene insultato un Eminente Esperto di Fama Internazionale, verso cui TUTTA l’Umanità deve solo GRATITUDINE, da uno dei suoi docenti?!

Da parte mia, come ex Studente dell’Università di Genova, con questo Post prendo le distanze dal docente BASSETTI, dai suoi insulti verso il Prof. Luc MONTAGNIER. Ancora, affermo che il suo agire è stato una vergogna per tutta la Comunità Accademica dell’Università di Genova. Pertanto, chiedo a colui che si è macchiato di tale infamia di porgere le sue immediate e doverose SCUSE al Premio Nobel.

Una volta prese le distanze dal medico e docente BASSETTI, personalmente presento tutta la mia GRATITUDINE al Prof. Luc MONTAGNIER, avendo letto diverse Sue pubblicazioni, per tutto quanto egli ha fatto e tutto quanto egli continua a fare. Se più Uomini simili a Lui abitassero nel Mondo, questo Pianta sarebbe un “Paradiso”. Di contro, questa Nostra Società è messa così “male” perchè è piena di persone come quelle che lo insultano.

Invito l’Ordine dei Medici e l’Università di Genova a valutare deontologicamente il comportamento del, rispettivamente, medico e docente BASSETTI, ovvero la probità di quanto fatto in rispetto al ruolo rivestito.

Invito l’Università di Genova a riflettere se possa essere il caso di approvare e consegnare una Laurea ad honorem al Prof. Luc MONTAGNIER. Un atto capace di dimostrare come l’Ateneo Genovese sia un luogo di Cultura, aperto e civile, fondato sulla rispettosa e trasparente dialettica ed intollerante verso ogni forma di violenza e d’insulto. Un modo per mostrare che quanto fatto dal docente BASSETTI è l’agire d’una “mela marcia”, non certo il modus operandi della Comunità Accademica Genovese. Un modo per esprimere GRATITUDINE verso uno Scienziato che ha apportato impagabili contributi all’Umanità.

Grazie Prof. Luc MONTAGNIER.